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Semi di Speranza per il Futuro dell’Umanità

Oltre seimila rotariani, giunti da ogni parte d’Italia e del mondo, hanno partecipato all’udienza giubilare di Papa Leone XIV, portando con sé non solo la tradizione di un movimento nato più di un secolo fa, ma soprattutto la promessa di un futuro migliore. Guidati dal presidente internazionale Francesco Arezzo e dai governatori italiani, hanno reso omaggio al Santo Padre come segno di una sintonia che cresce e si rinnova: la costruzione del bene comune come missione condivisa tra Rotary e Chiesa.

Eppure non è stato un cammino semplice, decenni di diffidenza hanno preceduto questo abbraccio. Il Giubileo die Rotariani parla di ponti, di dialoghi aperti, di speranze. Un tema recentissimo visto che già il Presidente Internazionale Gordon McInally aveva proposto il suo motto: “Create hope in the world – Creiamo speranza nel mondo”. Da Paolo VI a Giovanni Paolo II, da Papa Francesco e a Papa Leone XIV, il Rotary ha trovato ascolto e riconoscimento, perché la sua opera non è mai stata fine a sé stessa: è stata ed è servizio, cultura, solidarietà, educazione, salute, inclusione.

Il Rotary, nato nel 1905 a Chicago, è oggi una rete di oltre un milione e quattrocentomila soci in quasi duecento Paesi. In Italia, con i suoi 40mila membri e 760 club, continua a seminare speranza attraverso progetti che sostengono i giovani, promuovono la salute, accompagnano i più fragili, e affiancano missionari e comunità in ogni angolo del mondo.

Il pellegrinaggio rotariano al Giubileo della Speranza non è stato solo un evento: ma un segno profetico. È la testimonianza che la fraternità può vincere l’indifferenza, che la solidarietà può curare le ferite del mondo, che la speranza può diventare azione concreta.

Il Rotary non guarda solo al passato delle sue opere, ma al futuro dell’umanità: un futuro in cui nessun giovane sia escluso dall’educazione, un futuro in cui la salute sia diritto universale, un futuro in cui la pace sia costruita giorno per giorno, con gesti di servizio e di amore. Il Rotary è oggi più che mai un seme di speranza piantato nel cuore del mondo. Ogni club, ogni socio, ogni progetto è una scintilla che illumina il cammino dell’umanità verso un domani di giustizia, dignità e fraternità.

Durante l’incontro del 6 dicembre, Papa Leone XIV ha rivolto parole di forte valore spirituale e civico: Sperare è partecipare: questo è un dono che Dio ci fa. Nessuno salva il mondo da solo: Lui potrebbe, ma non vuole, perché insieme è meglio. ”E ancora: “Chiediamoci: sto partecipando a qualche iniziativa buona, che impegna i miei talenti? Ho l’orizzonte e il respiro del Regno di Dio quando faccio qualche servizio? Il sorriso sulle labbra è il segno della grazia in noi.

Così il Rotary diventa non solo un’organizzazione, ma una promessa: che il futuro dell’umanità sarà più umano, più giusto, più luminoso.